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Laboratorio di Arte Ambientale da casa nostra
Esercizio di Didattica a Distanza a cura di Antonella De Nisco (Docente di Storia dell'Arte) e Chiara Panizzi (Gabinetto delle Stampe/Biblioteca Panizzi) con le Classi 3^A/C - 4^A/B/C/K Liceo Matilde di Canossa in "Collettivo nell'arte" in Eventi a casa tua Comune di Reggio Emilia

Questo esercizio di didattica dell'arte a distanza, condotto in questi primi giorni di maggio con alcune mie classi del Liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia, ha come elemento centrale la finestra, "dispositivo per lo sguardo" e spazio attraverso il quale guardare con occhi che vedono senza farsi vedere: spiare il mondo.
Abitiamo la città, le periferie, i paesi, oramai lontani, lontanissimi dalle certezze rinascimentali di spazi ideali dove case e palazzi con finestre, a volte enormi, collegano lo spazio interno a quello pubblico attraverso ingegnose e previste inquadrature. Non esiste più quel "tempo ideale" capace di trasformare lo spazio di una piazza, in un teatro per gli sguardi, verso il territorio e l'infinito. Dalle nostre case, attrezzate con piccole "finestre di periferia", cosa dobbiamo guardare? Cosa possiamo sognare di vedere? Eppure le finestre possono ancora trasformarsi in fantastiche camere ottiche: vogliamo affacciarsi? Sconfinare dalla nostra quotidianità per ritrovarci a scoprire/guardare finalmente, non dentro lo "specchio nero" di uno smartphone o di un computer, perché la finestra ci invita a fissare un soggetto. Dalla finestra possiamo spiare, contemplare, assistere ad uno svelamento oppure possiamo sostare senza esserci. Scegliere di essere vicini o distanti, aperti o isolati nel guardare il mondo che si espone e nasconde simultaneamente. La finestra taglia, separa, sottolinea può allontanare ma anche rendere simultaneo il mondo come ci ha mostrato Umberto Boccioni nelle opere "La strada entra nella casa" o "Visioni simultanee" del 1911, dove la compenetrazione tra esterno e interno è costante.
L'esercizio proposto alle classi, anche attraverso lezioni/suggestioni di immagini prese dalla storia dell'arte, propone un'attività collettiva legata a questo particolare momento di reclusione che stiamo vivendo. Un laboratorio, a distanza, che come oggetto di studio prevede la capacità di esporre lo sguardo, anche attraverso espedienti artificiali come la fotografia. Le finestre diventano maschere verso lo spazio che, attraverso l'esercizio fotografico, innestano riflessioni sulla realtà, forse anche interiore, di avvicinamento, nella ricerca di una comprensione, del mondo che abitiamo (dalla nostra casa), in cerca di un "nuovo angolo visuale" per non sentirsi soli.

"Eventi a casa tua" del comune di Reggio Emilia




 
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